Borse di Paglia

 

In Indonesia si producono moltissimi tipi di paglie e, conseguentemente, manufatti di paglia.
Questi manufatti sono nati come strumenti di utilità come canestri , bisacce, copricapi per lavorare sotto il sole tropicale e si sono evoluti , in questi ultimi decenni , come accessori di abbigliamento , soggetti alle leggi della moda.
In questi trenta anni di attività abbiamo trattato borse, cappelli, sandali , in molteplici tipi di paglia. Particolare curioso: saremmo disposti a riacquistare le borse in rattan provenienti dal Kalimantan ( che è il nome indonesiano per indicare il Borneo) a venti volte il prezzo a cui le abbiamo vendute nei primi anni novanta del secolo scorso. All’epoca alcuni commercianti indonesiani setacciavano i villaggi sperduti del Kalimantan acquistando stuoie usate di fattura stupenda, intrecciate a formare disegni tradizionali , e rivendevano queste stuoie a laboratori artigianali nell’isola di Giava che le utilizzavano, rinforzate dal cuoio, per farne borse , valigette, portafogli ecc. per il mercato occidentale più sofisticato.
In quegli anni era frequente che famose attrici e jetsetters fossero fotografate negli aereoporti con la tipica borsa-zainetto sulle spalle, riconoscibilissima per i disegni tradizionali delle stuoie Dayak e per la modellistica particolare, soprattutto negli spallacci.
Nel 1993 abbiamo passato circa un mese sui fiumi e nelle foreste del Kalimantan per cercare canali diretti di acquisto di queste stuoie. Fortunatamente non ci siamo riusciti, a causa delle difficoltà di linguaggio. Dico fortunatamente perchè noi mercanti occidentali contribuiamo alla distruzione degli equilibri tradizionali. Innestiamo le regole del mercato globale nel tessuto economico ed esistenziale di queste popolazioni, e in pochi anni le loro fantastiche tradizioni, che sono la ricchezza dell’umanità, si perdono, annacquate dalle tentazioni offerte dal nostro stile di vita. Nei villaggi sperduti nelle foreste pluviali i Dayak non parlavando il bahasa indonesia, cioè la lingua nazionale, ma le lingue e i dialetti locali. Inoltre non avevano scorte di stuoie da vendere, solo un pezzo o pochi pezzi di loro uso personale o famigliare. Era quindi impossibile bypassare i mercanti indonesiani , che, da buoni affaristi, spesso antichizzavano le stuoie con sapienti metodi di inscurimento, per aumentarne il valore come pezzi di antiquariato.
Di queste borse che utilizzano le stuoie Dayak, nella nostra attuale offerta abbiamo un modello a busta piatta chiamato giustamente Borsa paglia Borneo ( negli anni passati proponevamo le borse Loksado, una zona specifica del Kalimantan, prodotte con una paglia diversa). Ancora oggi, i disegni sono moltissimi e per noi è più semplice vendervi ventiquattro disegni diversi tra loro piuttosto che due o tre pezzi uguali.
Non trattiamo più le borse di paglia molto rigida prodotte in Bali: sono improponibili sul mercato italiano per i loro prezzi elevatissimi: solo i giapponesi sono cultori di questi manufatti e sono disposti a pagarne i relativi prezzi. Attenzione : nell’isola di Lombok, di fronte all’isola di Bali, vengono prodotti manufatti analoghi, anche di bellissima fattura, ma la paglia è diversa, gli steli hanno diametro più grande, e inoltre manca il profumo dell’affumicamento. Insomma : non sono autentiche !
A Bali si produce la paglia di palma, con cui vengono fatte le Borse di Paglia Palma: per ora le borse sono facilmente disponibili, ma i cappelli, fatti con la stessa paglia e disponibili negli stessi colori, sono ora molto più difficili da trovare, perchè sono rimasti solo gli anziani ( e le anziane) a fare questo lavoro, non più desiderato dai giovani. Anni fa offrivamo dodici colori, 4 colori del sole, 4 colori del mare e 4 colori della terra: l’esposizione nelle fiere di settore o nei negozi appariva fantastica, ma alla fine ci accorgevamo che i clienti comperavano quasi sempre i colori della terra, per la facilità di abbinamento con l’abbigliamento. Continuiamo però a offrire 12 colori nei cappelli prodotti con questa paglia.
A Giava si producono le altre paglie delle nostre collezioni: purtroppo non offriamo più le cinquanta e più varianti di colore dell’ Akar Wangi, cioè della radice del giacinto d’acqua, dallo stupendo profumo, che erano il nostro cavallo di battaglia alla fine degli anni 90. Il commercio via internet di prodotti più banali ma più remunerativi ha sedotto il produttore di queste borse, e nessun altro è al suo livello di specializzazione.
Proponiamo però molti modelli in una paglia che chiamiamo Corda : Borse paglia Miami, Borse paglia Rete, Borse paglia Corda . Ogni anno cerchiamo di cambiare varianti di colore, ma la borsa in colore ecrù naturale è sempre la più richiesta e non possiamo fare a meno di riproporla costantemente.
Spendiamo alcune parole per le Borse paglia Rafia : la rafia è naturale, di agave per intenderci, e non deve essere avvicinata alla rafia sintetica di produzione cinese. Inoltre è lavorata a mano ad uncinetto e la morbidezza è ben superiore alle imitazioni. Purtroppo anche il prezzo è superiore, ma non è inavvicinabile. Anche con questo modello le tinture possibili sono moltissime e onestamente tutte molto belle, ma le vendite premiano solo i colori naturali nelle varianti più o meno scure.
Le Borse paglia Ibiza, Borse paglia Minimal , Borse paglia Tracolline sono prodotte in altri tipi di paglia, a volte schiarita, altre volte lasciata nel colore più scuro naturale, altre volte intrecciata con fili dorati. Infine le Borse paglia Saint Tropez sono prodotte con la paglia di palma come le Borse paglia Palma, ma sono rivestite da una fodera esterna di cotone lavorato ad uncinetto.